domenica 2 ottobre 2016

Combatti la cellulite con la preghiera!

Fonte: nononsensecosmethic.org
Gli argomenti scottanti si affrontano a mente fredda. Estinta l'ansia da prestazione in bikini, mie fedelissime, possiamo toccare un argomento astioso e irritante come l'ortica. Siamo qui riunite per parlare della nemica numero uno delle donne all over the world, la protagonista degli incubi di primavera e del terrore mediatico estivo: la cellulite, ovvero l'ultimo stralcio di democrazia sulla faccia della terra. Non importa che tu sia ricca o povera, che insegni alla Sorbonne o suoni la chitarra nella metropolitana, che di cognome faccia Kardashian o Brambilla: lei ti troverà.
Premetto, ne ho solo sentito parlare perché io, come voi, care lettrici, ringraziando il santissimo cielo, non ne soffriamo, giusto?
Voglio raccontarvi la personale esperienza di una mia amica, e sottolineo amica. L'amica in questione ha provato di tutto: 

- immergersi nei fanghi come un'esploratrice nelle sabbie mobili;
- sottoporsi a impetuosi massaggi ayurvedici;
- bere linfa di betulla emulsionata con sangue di drago e saliva di mammuth; 
- passare un'ora al giorno per un mese a testa in giù per favorire la circolazione;
- spendere 45.675 euro in creme dai reclamati effetti miracolosi;
- passeggiare nell'acqua a ginocchia alte per dieci estati di fila;
- utilizzare rulli di legno e altri diabolici oggetti sottratti all'Inquisizione spagnola;
- far arieggiare i chakra;
- inghiottire decotti e integratori più o meno legali dagli effetti allucinogeni;
- iscriversi a Scientology;
- nutrirsi in base al gruppo sanguigno, alle rotazioni di Plutone e al calendario cinese;
- acquistare talismani benedetti da Wanna Marchi.
E lei è ancora lì, come la gemella del destino. Ora, mie care, ditemi che cosa sta succedendo. La mia amica sta iniziando a pensare che la cellulite sia un business, una malattia (così la definiscono con tono allarmante in TV) creata ad hoc per spingere la vendita delle trovate ingegneristiche che ogni anno vengono lanciate sul mercato. Sarà il frutto delle scie chimiche? Saranno gli effetti dei cerchi nel grano? O forse la maledizione di Tutankhamon?
Abbandonata l'ipotesi integralista di fingersi musulmana per indossare il burkini, quest'estate la mia amica ha pensato a una soluzione alternativa: abbronzatura selvaggia cammuffante. Con l'ausilio di un acceleratore dell'abbronzatura con un ridicolo SPF 3, giusto per non finire arsa viva come Savonarola, ha raggiunto un colorito tale delle gambe che sembrava indossasse perennemente dei leggings marroni. E in parte ha funzionato: l'effetto memory foam appariva quasi impercettibile.
Ma la mia amica è tenace e creativa. Per l'estate prossima sta organizzando dei gruppi di preghiera notturni in cui si chiederà l'intercessione delle divinità Maya. Perché le donne Maya non avevano di sicuro la cellulite. O comunque non esisteva Mister Somatoline a ricordarglielo. 
Ma a che pro, le dico sempre? Tanto la cellulite, come diceva l'illuminato Oscar Guam, è negli occhi di chi guarda.