venerdì 17 giugno 2016

Bina's Anatomy


Succede sempre così: ogni volta che incappo in una puntata di Grey's Anatomy è un tripudio di lacrime. Non so esattamente che cosa si inneschi a livello corazón, ma di sicuro questa fortunatissima serie arriva a toccare delle corde interiori molto profonde, giocando sull'immedesimazione con i personaggi. Le loro vicende di lavoro e le pene d'amore sembrano infatti  le tue e, volente o nolente, crei una solidarietà mediatica decisamente confortante.

La chiave del successo emotivo di questa celeberrima serie sta anche nella struttura perfetta di ogni episodio, in perfetto stile Sex and the City:
1) la voce fuori campo di Meredith Grey, la protagonista, snocciola una massima sulla vita in cui puntualmente ti riconosci e pensi: "Questa puntata sembra fatta per me!";
2) il plot si evolve incalzante: interventi a cuore aperto, sveltine negli spogliatoi (ma questi non lavorano mai?), il consueto "ti amo ma ti lascio", corna, amori ritrovati/rivelati e vite salvate;
3) la catarsi emotiva: tutto sembra finire male (violini di sottofondo);
4) finale non sempre lieto in senso narrativo;
5) Meredith pensiero.

Non importa se non hai seguito le stagioni in ordine esatto: ti riconoscerai comunque in ognuno dei personaggi, ti sembrerà di tenere il bisturi a Webber o di scherzare nei corridoi con la Robbins.
Ogni personaggio racchiude un piccolo mondo di cui vuoi prepotentemente fare parte. Se solo avessi un camice tra le mani sfonderesti lo schermo e urleresti a Sloan, inforcando lo stetoscopio: "Che cosa abbiamo?" (io a Sloan urlerei ben altro, ma voglio attenermi alla trama).
Ma la vera arma vincente sono, a mio parere, le perle di saggezza snocciolate tra un'appendicectomia e l'altra, con la stessa facilità con cui si ordina un panino al bar. Quelle frasi così toccanti e profonde che ti fanno subito chiedere perché non ci hai pensato tu prima. Aforismi degni di Catullo, adattabili a ogni situazione della vita: soluzioni perfette per ogni dramma quotidiano.
Ho raccolto cinque esempi che hanno ormai costituito il mio vademecum personale, quello da ripetere no stop nei momenti grigi, ma proprio grigi, senza 50 sfumature; quelli in cui Leopardi in confronto è un comico di Zelig e l'unico sottofondo musicale che puoi permetterti è Morte di Isotta di Wagner; quei momenti in cui ti senti vicina più che mai a Tiziano Ferro, Adele e Laura Pausini e vorresti mangiare una pizza con loro, giusto per piangerti un po' addosso, consolata da "veri" amici, accompagnata da una scatola di kleenex e un kilo di Häagen-Dazs (Bridget Jones rulez).
Ecco la mia personale selezione:

1)   “Ogni tempesta ha una sua fine. Una volta che tutti gli alberi sono stati sradicati, una volta che tutte le case sono state demolite, il vento si calmerà, le nuvole se ne andranno, la pioggia si fermerà, il cielo si schiarirà in un istante. E solo allora, in quei momenti di quiete dopo la tempesta, capiamo chi è stato abbastanza forte da sopravvivere.” 

2)  “Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perché ci sono legami che sono semplicemente destinati a essere.” 

3)   “Cercare le risposte è meglio che farsi le domande, stare svegli è meglio che dormire. Fare una cosa, anche se dovesse rivelarsi il più grande, il più tremendo degli errori, è decisamente meglio del non averci provato.” 

4)  “[…] Ho mentito, ci sono dentro talmente tanto e sono umiliata perché sono qui a supplicarti […] ecco qui, la tua scelta è semplice: lei o me. Io sono sicura che lei è una gran donna, ma, vedi, IO TI AMO in modo veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi e ciò che è un odiarti mi spinge ad amarti per cui prendi me, scegli me, ama me

5) “Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza. L'energia, la materia cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. E' il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale. Il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano, invece di lasciarle essere ciò che sono; il modo in cui ci aggrappiamo a vecchi ricordi, invece di farcene di nuovi; il modo in cui insistiamo nel crede, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta.

Inutile dire che la n°4 sia la più inflazionata. Tutte noi abbiamo sognato di irrompere in casa dell'uomo che amiamo e metterlo alle strette sulla scelta tra noi e la nemica, varcando la soglia con i capelli un po' scompigliati dal vento, il trucco sbavato per le troppe lacrime; guardarlo con l'intensità fiera e selvaggia di Anna Magnani in Roma città aperta e sussurrargli con la voce rotta dalla commozione: "Prendi me, scegli me, ama me". Lui, sensibile come un cancello in ferro battuto, risponderà: "Spostati ché non vedo la partita". 

Siete autorizzate a spaccargli il televisore a schermo ultrapiatto con il tacco a spillo ultra appuntito.

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