
Succede
sempre così: ogni volta che incappo in una puntata di Grey's
Anatomy è un tripudio di lacrime. Non so esattamente che
cosa si inneschi a livello corazón, ma di sicuro questa
fortunatissima serie arriva a toccare delle corde interiori molto
profonde, giocando sull'immedesimazione con i personaggi. Le loro
vicende di lavoro e le pene d'amore sembrano infatti le tue e,
volente o nolente, crei una solidarietà mediatica decisamente
confortante.
La
chiave del successo emotivo di questa celeberrima serie sta anche
nella struttura perfetta di ogni episodio, in perfetto stile Sex
and the City:
1) la
voce fuori campo di Meredith Grey, la protagonista, snocciola una
massima sulla vita in cui puntualmente ti riconosci e pensi: "Questa
puntata sembra fatta per me!";
2) il
plot si evolve incalzante: interventi a cuore aperto, sveltine negli
spogliatoi (ma questi non lavorano mai?), il consueto "ti amo ma
ti lascio", corna, amori ritrovati/rivelati e vite salvate;
3) la
catarsi emotiva: tutto sembra finire male (violini di sottofondo);
4)
finale non sempre lieto in senso narrativo;
5)
Meredith pensiero.
Non
importa se non hai seguito le stagioni in ordine esatto: ti
riconoscerai comunque in ognuno dei personaggi, ti sembrerà di
tenere il bisturi a Webber o di scherzare nei corridoi con la
Robbins.
Ogni
personaggio racchiude un piccolo mondo di cui vuoi prepotentemente
fare parte. Se solo avessi un camice tra le mani sfonderesti lo
schermo e urleresti a Sloan, inforcando lo stetoscopio: "Che
cosa abbiamo?" (io a Sloan urlerei ben altro, ma voglio
attenermi alla trama).
Ma la
vera arma vincente sono, a mio parere, le perle di saggezza
snocciolate tra un'appendicectomia e l'altra, con la stessa facilità
con cui si ordina un panino al bar. Quelle frasi così toccanti e
profonde che ti fanno subito chiedere perché non ci hai pensato tu
prima. Aforismi degni di Catullo, adattabili a ogni situazione della
vita: soluzioni perfette per ogni dramma quotidiano.
Ho
raccolto cinque esempi che hanno ormai costituito il
mio vademecum personale, quello da ripetere no stop
nei momenti grigi, ma proprio grigi, senza 50 sfumature; quelli in
cui Leopardi in confronto è un comico di Zelig e l'unico sottofondo
musicale che puoi permetterti è Morte di Isotta di
Wagner; quei momenti in cui ti senti vicina più che mai a Tiziano
Ferro, Adele e Laura Pausini e vorresti mangiare una pizza con loro,
giusto per piangerti un po' addosso, consolata da "veri"
amici, accompagnata da una scatola di kleenex e un
kilo di Häagen-Dazs (Bridget
Jones rulez).
Ecco
la mia personale selezione:
1) “Ogni tempesta ha
una sua fine. Una volta che tutti gli alberi sono stati sradicati,
una volta che tutte le case sono state demolite, il vento si calmerà,
le nuvole se ne andranno, la pioggia si
fermerà, il cielo si
schiarirà in un istante.
E solo allora, in quei momenti di quiete dopo
la tempesta,
capiamo chi è stato abbastanza forte da sopravvivere.”
2)
“Certi legami sfidano
le distanze,
il tempo e la logica.
Perché ci sono legami che
sono semplicemente destinati a
essere.”
3) “Cercare
le risposte è
meglio che farsi le domande, stare svegli è meglio che dormire.
Fare una cosa, anche se dovesse rivelarsi il più grande, il
più tremendo degli errori,
è decisamente meglio del non averci provato.”
4) “[…]
Ho mentito, ci sono dentro talmente tanto e sono umiliata perché
sono qui a supplicarti […] ecco qui, la tua scelta è semplice: lei
o me. Io sono sicura che lei è una gran donna, ma, vedi, IO TI AMO
in modo veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali,
ti lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna
più alta se me lo chiedessi e ciò che è un odiarti mi spinge ad
amarti per cui prendi me, scegli me, ama me”
5)
“Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano",
facciamo impazzire gli scienziati perché il cambiamento è
letteralmente l'unica costante di tutta la scienza. L'energia, la
materia cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono,
muoiono. E' il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è
innaturale. Il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano,
invece di lasciarle essere ciò che sono; il modo in cui ci
aggrappiamo a vecchi ricordi, invece di farcene di nuovi; il modo in
cui insistiamo nel crede, malgrado tutte le indicazioni scientifiche,
che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come
viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come
una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se
apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti,
possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento
potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento
potessimo nascere ancora una volta.”
Inutile
dire che la n°4 sia la più inflazionata. Tutte noi abbiamo sognato
di irrompere in casa dell'uomo che amiamo e metterlo alle strette
sulla scelta tra noi e la nemica, varcando la soglia con i capelli un
po' scompigliati dal vento, il trucco sbavato per le troppe lacrime;
guardarlo con l'intensità fiera e selvaggia di Anna Magnani in Roma
città aperta e sussurrargli con la voce rotta dalla
commozione: "Prendi me, scegli me, ama me".
Lui, sensibile come un cancello in ferro battuto, risponderà:
"Spostati ché non vedo la partita".
Siete
autorizzate a spaccargli il televisore a schermo ultrapiatto con il
tacco a spillo ultra appuntito.
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