domenica 5 giugno 2016

Bridget, esci da questo corpo: Episodio 1


Inauguriamo oggi una serie di articoli che, purtroppo, si rivelerà lunga, dato il ricco materiale personale da cui posso attingere. Andiamo per gradi.
Che cos'è la saga Bridget, esci da questo corpo? Ho pensato di riunire sotto questo titolo esorcistico una moltitudine di episodi tutt'altro che fashion, ma tutti veri, mio malgrado, in cui la mitica Bridget Jones si è impossessata di me, rendendomi il suo sosia perfetto.
Ovvio: c'è una Bridget Jones più o meno nascosta in ognuna di noi... ma la mia non si vergogna, anzi, esce allo scoperto continuamente, regalandomi delle figure tragicomiche di cui sono, ahimè, la protagonista assoluta. Non so a cosa sia dovuto un simile accanimento: forse in un'altra vita ero la Regina Maria Antonietta e ora il karma mi sta punendo con un contrappasso tutt'altro che regale.
Partirò da un episodio recente, ma che, sono sicura, si verificherà tante altre volte.
Chiosco in spiaggia, notte, inaugurazione della stagione estiva. Vado alla toilette, faccio la fila per entrare e dietro di me lascio diverse ragazze ad aspettare. Posizione tattica anti-sfioramento WC, quadricipiti in tensione: uno squat degno di un lottatore di sumo. La luce si spegne. PANICO. Non posso lasciare la posizione fitness perché rischierei di trasformare il bagno in una scena di Trainspotting. Con una mano tengo i pantaloni e uso l'altra per salutare convulsamente il vuoto, sperando di intercettare il sensore. Caro Claudio Cecchetto, giuro: non sto ballando il tuo Gioca Jouer (se vuoi, ti autorizzo ad aggiungere "SQUATTARE" alle tue indicazioni coreografiche). Niente da fare. Provo a fare dei passetti laterali per creare movimento. Ma a che caspita di altezza l'hanno messo 'sto sensore? Mentre maledico la mia statura tascabile, ecco la luce! Non in senso evangelico, ma mi sento comunque salva. Esco con assoluta nonchalance, passo sicuro e andatura da Kate Moss. Mi scuso con le ragazze in attesa: "Ragazze, la porta si era bloccata. In Italia non funzionano neanche i bagni!", perché scaricare le colpe sul governo assicura sempre immediata solidarietà.
Carla Fracci, ti prego, la prossima volta fai uno sgambetto a Bridget e guidami nel cammino della grazia e della leggiadria.


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